love/poison is in the air III
Thanks to:
Claudia
Roberto Casti (photo)
(eng below)
Capelli rossi e fanghi rossi. Una manifestazione d’amore. Una testimonianza di storia e un tratto estetico del territorio.
Il parallelo creatosi nell’affiancare i capelli rossi, ed una maglietta che ne fa intendere l’adorazione, ai fanghi rossi di Monteponi (Iglesias, IT) sono un tentativo di trasportare nella sfera umana una tematica ambientale che da tempo riguarda il territorio del Sulcis Iglesiente.
I fanghi rossi non sono altro che una discarica mineraria. Una testimonianza delle attività metallurgiche degli impianti della miniera di Monteponi. Dobbiamo la loro presenza all’Impianto Elettrolisi che dal 1926, per circa mezzo secolo, ha recuperato lo zinco con un processo chimico-fisico: la colorazione rossa è legata alla presenza di notevoli quantità di ferro.
La Soprintendenza ai Beni Culturali e Tutela del Paesaggio di Cagliari, in seguito alla dismissione degli impianti che hanno prodotto la vecchia discarica, ha posto un vincolo per la tutela dei fanghi.
Questo ha creato nel territorio, tra la gente, due diverse correnti di pensiero: chi difende la loro esistenza come testimonianza della storia e tratto estetico che caratterizza il paesaggio, e chi li attacca per la loro pericolosità e nocività, che contribuisce a danneggiare l’ambiente.
Esattamente come l’amore talvolta pone davanti agli uomini un bivio, tra ciò che si desidera e ciò che danneggia, i fanghi rossi ricoprono questo ruolo su livello sociale e ambientale.
Prende piede il concetto del fetish, che non si ferma né davanti all’osceno, né davanti a ciò che è moralmente sbagliato. È una perversione più forte di chi la possiede.
Red hair and red muds. A love manifestation. An historical evidence and an aesthetic feature of the territory.
The parallel came out by placing side by side the red hair, and a t-shirt that states the worship for it, to the red muds of Monteponi (Iglesias, IT) is a tentative to bring into the human sphere an environmental issue that from long time concerns the Sulcis Iglesiente territory.
The red muds hill is nothing but a mining wasted dump. An evidence of the metallurgic activities
of the Montemponi’s mine implants. We owe their existence to the Electrolysis Implant that in the 1926, for about half century, has gained the zinc through a chemical-physical process: the red colour is related to the high quantity of iron in it.
The Superintendency for Cultural Heritage and Protection of the Landscape of Cagliari, following the disposal of the plants that produced the old landfill, put a constraint for the protection of the muds.
This created in the territory, between the people, two different points of view: the ones that defend its existence as testimony of the history and aesthetic feature of the territory, and the one that attack it for its dangerousness and harmfulness.
Just like love, sometimes, can put humans in front of a junction, between what they desire and what can be harmful for them, the red muds cover this same role in a social and environmental level.
It comes up the concept of fetish, that doesn’t stop in front of the obscene, neither in front of what is morally wrong. It’s a perversion stronger than the one who owns it.
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